L’orto vuole esser uno spazio aggregativo aperto con la possibilità di far incontrare disabilità e “normalità” nell’intento comune di coltivare e curare l’orto.
Innaffiare, sporcarsi le mani di terra, staccare le foglie secche, vedere le piante crescere, fiorire, fare frutti (e mangiarli) regala buonumore e un’insolita sensazione di realizzazione personale.